Lav, Enpa e Lega nazionale per la difesa del cane hanno inviato una lettera al ministro della Salute, Renato Balduzzi, chiedendo la reiterazione dell’ordinanza riguardante le "Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati" Mancano solo pochi giorni e poi, il prossimo 10 febbraio, scadranno i termini dell’ordinanza del 14 gennaio 2012 (proroga e modifica dell’ordinanza 18 dicembre 2008 poi variata dall’ordinanza 19 marzo 2009) recante «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati».
In pratica, con l’estinzione di questo provvedimento animali ed esseri umani sarebbero maggiormente soggetti al rischio di venire in contatto con i prodotti avvelenati. Un problema da non sottovalutare, considerando che, secondo quanto risulta dai dati di Aidaa – Associazione italiana difesa animali & ambiente, nel corso del 2011 solo nei giardini e spazi condominali si sono registrati oltre 1.250 intossicazioni di cani e 2.000 di gatti (+7% rispetto al 2010) e di questi, 450 cani e oltre 1.300 gatti sono morti.
È per questo che Lav, Enpa e Lega nazionale per la difesa del cane hanno inviato una lettera al ministro della Salute, Renato Balduzzi, chiedendo la reiterazione dell’ordinanza che, si legge nella nota, «è stata negli anni di grande aiuto ai cittadini, ai Sindaci, ai medici veterinari, alle Forze di Polizia, per prevenire e contrastare questo triste e pericolosissimo fenomeno di attentato alla vita e alla salute pubblica. Sia per tutela degli animali, in particolare i cani, che delle persone che vivono con loro, così come- solo per fare un esempio - dei bambini che incautamente possono portare alla bocca tali sostanze».
Il passo successivo sarà una legge in materia, ma nel frattempo, l’ordinanza rappresenta un «riferimento normativo efficace per prevenire e contrastare gli avvelenamenti. A conferma dell'importanza degli strumenti forniti, ma anche purtroppo di una difforme applicazione delle disposizioni previste, il 15 novembre scorso il ministero della Salute ha diffuso le Linee guida per standardizzare le procedure e uniformarle sul territorio nazionale, segno questo di come se effettivamente ben applicata l'ordinanza sia uno strumento indispensabile per combattere il fenomeno della preparazione, utilizzo e spargimento di esche e bocconi avvelenati».
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